Irene Nemirovsky, Nata in Ucraina, di religione ebraica convertitasi poi al cattolicesimo nel 1939, ha vissuto e lavorato in Francia. Arrestata dai nazisti, in quanto ebrea, Irène Némirovsky fu deportata nel luglio del 1942 ad Auschwitz, dove morì un mese più tardi di tifo. Nel 1933, quando Hitler sale al potere, nel mese di gennaio, Irène dice alla sua infermiera: "Mia povera cara, entro poco saremo tutti morti"[11]. Nello stesso anno pubblica L'affare Kurilov, ambientato nella Russia dei primi anni del novecento in cui il regime zarista cominciava a crollare sotto le istanze delle nuove generazioni. Il racconto è in gran parte narrato in prima persona da un terrorista che sta preparando un attentato al ministro della Pubblica Istruzione. Le storie dei due protagonisti, attentatore e vittima, riflettono una visione della vita che è come il golfo del nord di Pietroburgo: “nonostante il cielo azzurro al di sopra, conserva il suo colore grigio”.La modernità della scrittura e della storia, mai banale, non mancherà di arricchire il lettore di spunti di riflessione personali e generali. Cornice musicale di Aram Katchaturian