Il protagonista, Tanner, è un intellettuale degli inizi del secolo, superuomo più in teoria che in pratica; nei suoi panni può adombrarsi lo stesso autore, contro il quale si esercita questa volta l'ironia famosa dello stesso Shaw. Tanner viene sedotto da Anna, una ragazza semplice ma dotata di una notevole volontà, intesa a procacciarsi un maschio con cui perpetuare, come si conviene alla life force femminile, la specie. Il superuomo deve arrendersi e si innamora di Anna. Con un rapido, ardito volo scenico, l'autore trasferisce poi l'attenzione su don Giovanni, con il suo Inferno, il suo Commendatore e la sua capacità seduttrice, la quale invece viene dimostrata nella realtà succube della forza vitale della donna, autentica detentrice della capacità di sedurre; in Uomo e superuomo la vera protagonista, e non soltanto scenicamente parlando, è la donna. Uomo e superuomo è quindi un'interpretazione moderna del mito di don Giovanni; il suo autore riuscirà a ridimensionare, a capovolgere i termini del mito, dimostrando la finzione della preminenza maschile nell'eterno gioco della seduzione. Questa commedia, che si contrappone al teatro epico francese di Pèguy e di Claudel per mezzo dell'umorismo, è in realtà altrettanto epica per la dimensione delle conclusioni, giocate in termini di battute e controbattute, di scherzi verbali e logici, ma densa di interrogativi etici, religiosi e filosofici, partecipati allo spettatore con l'abilità incomparabile del grande dominatore delle scene; la partecipazione dello spettatore viene richiesta implicitamente a districare il labirinto del “botta e risposta” fra i personaggi, e contiene il senso ancora vivo dell'interesse dell'opera.