Nell’arco di quattordici racconti a tema investigativo, tinti di screziature noir e ambientazioni storiche estremamente variegate, Riccardo Parigi e Massimo Sozzi ci accompagnano lungo un sentiero misterioso che — in rigorosissimo ordine cronologico — ci porta dalla Toscana settecentesca di “Delitto in agrodolce” fino all’aula di un moderno liceo classico in “Lo stoico perfetto”. In una perfetta combinazione di elementi narrativi che si susseguono lungo il filo di una ricostruzione storica meticolosa, il duo di giallisti è così capace di costruire una suspense che trascende i racconti e, non ultimi, i secoli in cui si ambientano.
Un libro estremamente originale, adatto sia agli amanti del giallo sia a chi si nutre soltanto di romanzi storici: perché non optare per una contaminazione fra i generi, quando il risultato è così bello?
Riccardo Parigi (Sesto Fiorentino, 1958) e Massimo Sozzi (Massa Marittima, 1957) sono un prolifico duo, autore di innumerevoli gialli, che mischiano la Storia al gusto per i misteri. Hanno esordito nel 1999 con “Il caso Appiani”, che vede come protagonista Cassandra Cecchi (successivamente al centro di altri romanzi). Nel corso degli anni si sono occupati anche di narrativa gialla per ragazzi. I loro racconti sono comparsi su varie riviste e antologie, mentre i romanzi si sono aggiudicati diversi premi, fra cui il Ghostbusters/Bertoldo, il Premio Gran Giallo Città di Cattolica e Orme Gialle. Fra le loro numerose opere si possono citare titoli come “Galileo e il mistero dello smeriglio” (2009), “La reliquia” (2010) e “Il fumo uccide” (2012).