Il richiamo della foresta è un romanzo scritto da Jack London nel 1903. La storia racconta le vicende del cane Buck, un incrocio tra un sanbernardo e un pastore scozzese, che vive insieme al suo padrone, il giudice Miller nella Santa Clara Valley (California). Un giorno Manuel, il giardiniere, rapisce Buck e lo vende per pagare dei debiti di gioco. Buck viene spedito in Alaska e venduto ad una coppia di canadesi, François e Perrault, i quali rimangono impressionati dal fisico del cane. I due addestrano Buck come cane da slitta: questi, osservando i propri compagni, apprende velocemente le regole della muta e come sopravvivere alle fredde notti invernali.
Buck viene poi venduto ad un uomo di nome Charles, che assieme a sua moglie Mercedes e al fratello Hal, tenta di viaggiare sino a Dawson City. Questi non conoscono assolutamente nulla né di trasporti su slitta né di come sopravvivere nella landa selvaggia dell'Alaska. Nel proseguimento del viaggio si imbattono in John Thornton, un esperto della vita nella natura, che nota il terribile stato in cui sono i cani della muta a causa del maltrattamento dei padroni. Thornton avverte i tre di non attraversare il fiume ghiacciato, ma essi non intendono ascoltare i suoi avvertimenti, ordinando a Buck di proseguire. Questi, esausto, affamato e percependo il pericolo, si rifiuta di obbedire e continua a giacere sulla neve immobile, ansimando e ammiccando.
A questo punto Thornton accudisce Buck e lo riporta in piena salute, tra i due si instaura un rapporto di fedele amicizia, amore e devozione. Un giorno Buck salva la vita a Thornton quando questi cade nel fiume, quindi Thornton porta Buck con sé in viaggio alla ricerca dell'oro. Una notte però, ritornato da una breve caccia, trova il suo amato padrone e i suoi compari uccisi nel campo da un gruppo di indiani Yeehat. Nello scontro finale Buck uccide gli indiani per vendicare Thornton e, dopo aver capito che la sua vecchia vita è solo un ricordo del passato, segue il lupo nella foresta rispondendo al richiamo della vita selvaggia.