Sette racconti del terrore di impronta gotica accomunati dalla figura di Cornelius Stone, custode del cimitero di L., cittadina inglese di fantasia sempre cornice di eventi inspiegabili. Grazie alle sue facoltà paranormali svela al Lettore dimensioni ignote, narra di manufatti dai poteri spaventosi, di vampiri antichi e moderni, di medium formidabili, di enigmi, di spettri vendicativi e di demoni.
Cornelius Stone di volta in volta protagonista, voce narrante o semplice comparsa, apre il tetro cancello del suo camposanto e tra pomposi monumenti funebri, illacrimate lapidi ricoperte di licheni e cripte abbandonate, guida il Lettore attraverso i suoi incubi più spaventosi.
“Non c’è racconto degno di questo nome se dalla prima parola non suscita l’interesse del lettore che deve giungere all’ultima riga per comprendere la soluzione finale”, scriveva Baudelaire. È indubbio che i racconti di Giuliano Conconi possiedano una simile caratteristica. Sono un labirinto, una ragnatela che sfodera tutti i colori della notte e colui che, anche solo per caso, si lasci catturare dalla prima parola, non può più tirarsi indietro ma è costretto a proseguire. L’analisi e il ragionamento si fondono con l’immaginazione visionaria, creando storie indimenticabili in cui l’incubo si allea con la follia, l’amore con la morte. Suggestioni gotiche ci ricordano che il confine tra il Bene e il Male non è sempre così netto come si crede.