Elogio della vita a rovescio comprende una raccolta di articoli pubblicati sulla rivista Die Fackel, fondata nel 1899 da Karl Kraus, che la diresse fino alla sua morte. In essi emerge un’aspra critica nei confronti della stampa, del malcostume politico, della stupidità che affligge buona parte dell’umanità, della crisi della democrazia e del caos in cui è miseramente precipitata la vita dello spirito.
Irriverente e sarcastico, Kraus, in particolare nell’articolo che dà il titolo alla raccolta, descrive il lato più misero e grottesco della società viennese dell’epoca, vista attraverso le lenti deformanti del capovolgimento ironico:
“La stupidità si assopisce e io mi reco al lavoro. In lontananza avverto il rumore di una pressa tipografica: è il russare dell’idiozia. Io la colgo di sorpresa e le mie intenzioni poco benevole mi procurano un sottile piacere. Poi, quando a est, sull’orizzonte della cultura, compare il primo giornale del mattino, io vado a dormire. Ecco i vantaggi derivanti dal condurre una vita a rovescio”.
Karl Kraus (1874–1936), scrittore, giornalista, umorista, saggista, commediografo e poeta, è considerato uno dei protagonisti della satira tedesca del XX secolo. Tra le sue opere: Morale e criminalità (1908), Detti e contraddetti (1909), La muraglia cinese (1910), Gli ultimi giorni dell’umanità: Tragedia in cinque atti con preambolo ed epilogo (1922).