RACCONTO LUNGO (43 pagine) – STORICO – Come reagirebbe Giambattista Bugatti, meglio conosciuto come Mastro Titta, il boia papalino, se gli venisse chiesto di commettere un omicidio? Per difendere la propria onorabilità di sicuro rifiuterebbe, anche se si trovasse di fronte a un bene alto come la salvezza dello Stato, ma se l'omicidio venisse commesso lo stesso?
Mastro Titta viene contattato dalla polizia pontificia affinché commetta un omicidio. La strana richiesta è maturata in virtù del suo mestiere di boia. La donna da assassinare è tale Amelia Corvaro, fantesca presso la famiglia ebrea di un ufficiale francese. Titta rifiuta in nome del suo onore e della rispettabilità del suo lavoro al servizio del Papa re, nonostante gli venga spiegato che quella morte è necessaria proprio per la salvezza dello Stato. Purtroppo, nonostante il suo rifiuto, l'omicidio verrà commesso lo stesso e Titta, per sfatare l'idea che ne sia stato l'esecutore – compiendo, in un certo senso, quella che sarebbe la sua 517ª esecuzione – si vedrà costretto a indagare. La ricerca lo porterà a sospettare dell'ufficiale francese presso il quale lavorava la Corvaro, convinto che i due avessero una relazione, per poi scoprire, con grande amarezza, lui fedele servitore dello Stato e della Giustizia, che a volte la lunga mano della polizia sa essere più feroce e crudele del più brutale degli assassini…
Nicola Verde è nato a Succivo (CE) nel 1951, è sposato e ha un figlio; vive a Roma. Vincitore di alcuni prestigiosi premi dedicati al giallo e al fantastico, è presente in numerosissime antologie (Giallo Mondadori, Hobby & Work, Del Vecchio, Perdisa, Flaccovio, Robin ecc.). È autore dei romanzi “Sa morte secada” (Dario Flaccovio, 2004), prefazione di Luigi Bernardi, semifinalista al premio Scerbanenco; «Un'altra verità "(Dario Flaccovio, 2007), prefazione di Marcello Fois, vincitore del premio Qualità editori indipendenti; «Le segrete vie del maestrale "(Hobby & Work, 2008), prefazione di Ben Pastor, finalista al Festival Mediterraneo del giallo e del noir. «La sconosciuta del lago "(Hobby & Work, 2011), liberamente ispirato al caso di Antonietta Longo, la decapitata di Castelgandolfo, vincitore della sezione romanzi storici al Festival Mediterraneo del giallo e del noir. «Verità imperfette "(Del Vecchio, 2014), «romanzo noir a più mani a incastri multipli”.