Si tratta di un saggio che si occupa della questione del femminicidio in termini non sociologici ma psicologici. Il sottotitolo fa riferimento al fatto che la mia spiegazione del fenomeno si basa su un'analisi delle relazioni amorose considerate “normali”, e che io interpreto come potenzialmente patologiche, in quanto viziate dall'idea di fondo (in apparenza del tutto ovvia) che l'amore sia un sentimento di natura “personale”, mentre a me sembra evidente che si tratti di qualcosa di interpersonale, essendo il risultato di una relazione tra due persone. La mia analisi del femminicidio si intreccia dunque con il tentativo di descrivere, in termini il più possibile chiari ma rigorosi, la natura interpersonale e relazionale di quello che viene comunemente inteso come qualcosa di misterioso, e quasi ineffabile, che gli umani hanno “dentro la testa” e che si riesce a capire solo perché ciascuno di noi ne ha un'esperienza diretta.