“Vecchie cadenze e nuove” di Emilio De Marchi è una raccolta di racconti che esplora temi di transizione e continuità nella società italiana di inizio XX secolo. Il libro, caratterizzato da uno stile narrativo fluido e coinvolgente, si inserisce nel contesto letterario della Scapigliatura, un movimento artistico e letterario che contrappone la tradizione all'innovazione. De Marchi utilizza una prosa incisiva per ritrarre personaggi alle prese con il cambiamento, riflettendo sulle tensioni tra valori antichi e nuove aspirazioni. La varietà dei racconti permette al lettore di percepire la complessità del tessuto sociale dell'epoca, in un linguaggio che, pur essendo radicato nella tradizione, propone innovazioni stilistiche e tematiche. Emilio De Marchi, autore milanese nato nel 1851, è stato una figura centrale nel panorama letterario italiano. Formatosi in un contesto di fermento culturale, egli ha vissuto le trasformazioni sociali ed economiche del suo tempo, esperienze che hanno influenzato profondamente il suo modo di scrivere. La sua opera tende a intersecare elementi autobiografici a riflessioni più ampie sulle dinamiche sociali, rendendolo un interprete privilegiato del suo tempo. “Vecchie cadenze e nuove” è un'opera che consiglio vivamente a chi desidera approfondire la narrativa italiana del XIX secolo, esplorando le profonde metamorfosi della società. La capacità di De Marchi di intrecciare storie personali con le grandi questioni sociali lo rende un autore imprescindibile per comprendere le radici della modernità in Italia.