Il sosia è un romanzo di Fëdor Dostoevskij pubblicato nel 1846. Narra la storia del consigliere titolare Jakov Petrovič Goljadkin, di cui è descritto passo dopo passo il suo sdoppiamento psichico dal quale viene progressivamente travolto nell’incubo di un altro sé stesso.
Jakov Petrovič è innamorato della figlia del proprio superiore, Klara Olsuf'evna; dopo essere stato vergognosamente cacciato da una festa presso il palazzo di lei, incontra una curiosa figura che non solo gli somiglia in maniera impressionante, ma porta anche il suo stesso nome, oltre ad aver vissuto la sua stessa storia e provenire dal suo stesso paese. Egli lo segue in ogni luogo, ed è presente specialmente nelle situazioni più goffe e imbarazzanti: col suo sorriso beffardo e le sue battute pungenti non esita a umiliare ulteriormente il protagonista del racconto.