Quali sono le radici profonde della civiltà moderna? Alcuni anni orsono la Chiesa cattolica domandò all'Unione Europea di riconoscere nella costituzione le “radici cristiane” dell'Europa. La richiesta fu respinta. Il rifiuto opposto dalla quasi unanimità dei paesi europei sta ad indicare non soltanto che viviamo ormai in una società secolarizzata e post-cristiana, ove i seguaci di Cristo sono soltanto un gruppo di cittadini tra gli altri, ma che non è nemmeno così pacifico che i valori e le istituzioni che costituiscono l'ossatura della Modernità siano innanzitutto un'eredità del messaggio evangelico. Questo libro intende dimostrare che, se proprio vogliamo andare in cerca delle radici storiche della Modernità, dobbiamo guardare altrove. Ci sono infatti buone ragioni per interpretare l'emersione della Modernità come una “rivincita del paganesimo”. I germi della democrazia, della mentalità scientifica, della libertà di commercio, della tolleranza religiosa, dell'agonismo sportivo, delle belle arti, dell'edonismo, della libertà sessuale, della bioetica laica, e di tanti altri tratti della Modernità, sono infatti più facilmente rintracciabili nel mondo pagano e, in particolare, nella civiltà dell'Antica Roma o dell'Antica Grecia, che non nel Medioevo cristiano.