I tre strumenti di morte (The three tools of death), pubblicato nel 1911 nell’antologia “The innocence of Father Brown”, è uno dei racconti scritti da Gilbert Keith Chesterton (1874–1936) che hanno come protagonista Padre Brown, un sacerdote cattolico inglese che spesso viene chiamato a svolgere un “ruolo” d’investigatore risolvendo il mistero di turno (non sempre un fatto di sangue).
Il lettore, comunque, non si faccia trarre in inganno: al di là della cornice formale del genere “giallo”, le storie di Padre Brown – in primo luogo attraverso la voce e le azioni stesse del protagonista – costituiscono per Chesterton innanzitutto un veicolo per le proprie opinioni. In questo caso gli strali dell’autore sono indirizzati, peraltro molto efficacemente, contro il calvinismo del puritanesimo britannico («religione crudele”, come la definisce Padre Brown nel racconto stesso), il cui ambiente e mentalità conosceva bene da vicino.