Umiliati e offesi è un romanzo scritto da Fëdor Dostoevskij nel 1861. Narra la storia di Ivan Petrovič, in cui sono stati ravvisati tratti autobiografici dell'autore, il quale passa da una posizione ricca e invidiata ad uno stato di miseria.
Scritto come un romanzo d’appendice descrive la decadenza della nobiltà russa di fine Ottocento. Caratterizzato da un aspro realismo, il libro è una sofferta indagine sulle virtualità dell’anima umana, spesso soffocate o tradite.