Edoardo e Carlotta sono una coppia di coniugi non più giovani, dediti a una vita tranquilla e appartata, tra le gioie della lettura, della musica e del giardinaggio. La loro fragile felicità, però, è destinata a essere stravolta dall’arrivo, nel loro castello, del Capitano, un vecchio amico di Edoardo, e della giovane Ottilia. I coniugi assistono quindi impotenti al disfacimento della loro relazione e alla formazione di due nuove coppie accomunate dai rispettivi caratteri: Edoardo con Ottilia e Carlotta con il Capitano, fino ai tragici eventi finali… Il romanzo, pubblicato nel 1809, è incentrato proprio sul conflitto tra passione e dovere, tra felicità personale e rispetto delle convenzioni sociali. Goethe, appassionato di scienze naturali, aveva tratto l’ispirazione per quest’opera da un fenomeno chimico che conduce due elementi congiunti a dissociarsi a causa dell’azione di due elementi esterni, per poi congiungersi a questi altri due, formando due diverse coppie per reciproca attrazione, e dalle teorie di un chimico svedese che illustravano come tale fenomeno influenzasse anche i rapporti umani. Lo scrittore, però, non assume né il ruolo di difensore del matrimonio, né quello di oppositore, perché non spetta a lui decifrare le profonde verità dell’esistenza dell’uomo: ogni soluzione è possibile e il verdetto finale spetta al lettore.