Romanzo corale che diventa memoria collettiva di un'intera nazione, 'Terre vergini' è ambientato nella Russia ottocentesca, un paese dominato da un'aristocrazia decadente che sembra sul punto di crollare sotto la spinta dello spirito rivoluzionario che comincia a sobbollire nelle grandi città. Unirsi a quello che viene chiamato il movimento “populista” significa rompere con i rigidi schemi di una società classista per andare a vivere nel popolo, tra la gente che lavora davvero. Significa sfidare le norme dell'impero zarista gettando le basi per un futuro diverso. È l'alba di una nuova Russia, e gli amici Alexej e Vasily non aspettano altro.
Da molti considerata l’opera più ambiziosa di Turgenev, ‘Terre vergini’ è suddiviso in due volumi.
Ivan Sergeevič Turgenev (1818 — 1883) è stato uno scrittore e drammaturgo russo. Divenne celebre nel proprio paese grazie a 'Memorie di un cacciatore' (1852), con cui esordì all'età di 34 anni, e raggiunse la fama a livello internazionale con il romanzo 'Padri e Figli' (1862), considerato uno dei capolavori della narrativa del XIX secolo per il modo in cui racconta e analizza la struttura familiare russa della sua epoca e il tipo di rapporti affettivi che si sviluppano al suo interno.