Milano e i suoi locali, le luci dei negozi, le vetrine appannate e il tram che si perde oltre la nebbia. È l’inizio del Novecento, e per qualche motivo è inverno. I teatri chiudono, sul marciapiede soffia un vento gelido, le finestre sono tutte illuminate. Carlo Linati osserva tutto, poi traduce su carta le sue impressioni, le emozioni, la malinconia, ed ecco che ne offre un affresco, un ritratto della Milano che non c’è più, della sua città di ragazzo. Attraverso l’occhio e la penna di Linati si torna indietro di più di un secolo per scoprire cosa è cambiato e cosa, nonostante tutto, è rimasto sempre lo stesso.
Carlo Linati (1878–1949) è stato uno scrittore italiano. Dopo un viaggio a Londra, Linati entra in contatto con la lingua e con la letteratura inglese, con cui instaurerà un legame per tutta la sua vita. Amico di James Joyce, con cui intrattenne una lunga corrispondenza epistolare, fu proprio l’autore irlandese a proporgli la traduzione di alcune sue opere.